Pizza al padellino a Torino: l’apprendimento!

    Pizza al padellino a Torino, specialità torinese spiegata da un siciliano

     

    “Allora Chri, oggi prepariamo la pizza al padellino ” – mi dice mio zio in un caldo pomeriggio di giugno. Sono al secondo giorno di lavoro. Il primo è servito giusto per ambientarmi e capire dove stanno ingredienti, piatti e strumenti vari.

    Mai conosciuto mio zio in questa veste di insegnante. È un po’ burbero ma alla fine gli viene bene. Fa subito un’uscita che mi suona strana:

    La pizza al padellino è una specialità di Torino

    “E questa dove l’hai letta zio, su Tuttosport?” scherzo io. Ci sono tre cose che non mi tornano:

    1 – che un piatto di solito associato al sud come la pizza (anche se al padellino), possa nascere a Torino;

    2 – che mio zio, catanese DOC, conosca le tradizioni della cucina torinese;

    3 – che, più in generale, sappia qualcosa che non riguardi il calcio e i fatti della Juve.

    Mannagg, sei proprio un cretino!” – mi risponde lui – “l’ha inventata un pizzaiolo di Torino che per accelerare i tempi preparava le teglie già condite per poi infornarle al momento dell’ordine. La pizza così diventava più croccante sul fondo e ai bordi e, visto che cresceva in contenitori particolari, anche più alta.
    Possiamo continuare?”

    Di fronte a ‘sta risposta, abbozzo un sorriso e mi ritiro nella mia ignoranza.

    “Fai pure, sono tutto orecchie” – dico.

    “Bene – prosegue lui – l’impasto della pizza al tegamino è simile a quello della pizza normale, contiene solo più acqua. Devi farla lievitare per più tempo, lasciarla nei padellini e in frigo. Così diventa soffice, spessa e croccante allo stesso tempo”

    Annuisco e lo faccio continuare. Stavolta senza fare lo scemo.

    I tegamini vanno unti con dell’olio. In questo modo la pasta non sta a contatto con la base del forno e la cottura rimane uniforme, mentre la base viene leggermente fritta. Ma attenzione: non troppo”

    Mi dice che ci sono dei posti a Torino in cui la pizza al padellino annega letteralmente nell’olio e così diventa un mattone indigesto. “Il modo migliore per convincere la gente a mangiare la tua pizza, che è un piatto molto comune, è quello di prepararla in modo un po’ speciale” mi dice.

    Io ci rifletto mentre lui prosegue con la spiegazione. Ancora oggi, non potrei essere più d’accordo.

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